Uno studio condotto su circa 95 mila donne ha evidenziato una stretta correlazione fra il consumo regolare di bevande zuccherate e l’aumento del rischio di tumore precoce del colon-retto
Molti dei prodotti confezionati che mangiamo o beviamo ogni giorno contengono zuccheri artificiali o raffinati, i quali, com’è noto, fanno tutt’altro che bene alla nostra salute. Fra questi, particolare attenzione meritano le bevande zuccherate, che rappresentano la maggiore fonte di zuccheri aggiunti nella dieta di molti individui. I rischi più comuni legati all’eccesso di queste sostanze sono obesità, patologie del fegato, diabete di tipo 2, problemi cardiovascolari, gotta e artrosi. Ma non solo. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista di gastroenterologia Gut, infatti, consumare molte bevande zuccherate durante l’adolescenza e la gioventù aumenterebbe il rischio di sviluppare un tumore del colon-retto prima dei 50 anni d’età.
Proprio i tassi di cancro del colon-retto negli under 50 sono aumentati notevolmente negli ultimi anni. Rispetto alle persone nate intorno al 1950, per esempio, quelle nate intorno al 1990 hanno secondo le statistiche il doppio del rischio di contrarre un cancro al colon e il quadruplo rischio di cancro del retto. Bibite, succhi di frutta, sport drink ed energy drink hanno acquisito molta popolarità, che non è stata scalfita dalla diminuzione delle vendite negli ultimi anni. Mentre, infatti, i dati in questo senso sono incoraggianti, la percentuale di calorie consumate nelle bevande zuccherate è aumentata notevolmente tra il 1977 e il 2001. Durante quegli anni, la cifra è passata dal 5,1% delle calorie totali consumate al 12,3% tra i 19 e i 39 anni, e dal 4,8% al 10,3% tra i minori di 18 anni. Nel 2014 queste cifre erano diminuite, ma il 7% delle calorie consumate dagli americani in generale proveniva ancora da bevande zuccherate e ciò potrebbe spiegare almeno in parte i dati epidemiologici.
Lo studio di correlazione fra il consumo di bevande zuccherate e il rischio di cancro al colon-retto pubblicato su Gut è stato condotto da un team di ricercatori della Washington University, capeggiato dal professore associato di chirurgia Yin Cao. Per la ricerca è stato preso in esame un ampio campione di partecipanti al Nurses’ Health Study II (uno dei maggiori studi epidemiologici sui fattori di rischio in oncologia): 94.464 infermiere, registrate e arruolate nello studio prospettico, sono state monitorate per 24 anni tra il 1991 e il 2015 quando avevano fra i 25 e i 42 anni. Ogni quattro anni le partecipanti hanno compilato un questionario molto dettagliato su cosa mangiavano e con quale frequenza. A circa metà delle partecipanti (41.272 donne) è stato anche chiesto di compilare un questionario relativo alle abitudini alimentari di quando avevano 13-18 anni. Fra le bevande prese in considerazione vi sono le bevande analcoliche, sportive e tè zuccherati, ma anche succhi di frutta: mele, arance, pompelmi, prugne e altri.
In una media di 24 anni di follow-up, sono stati riscontrati 109 casi di cancro del colon-retto tra le infermiere (il rischio assoluto di cancro al colon nei giovani reta comunque basso). Ma rispetto alle donne che consumavano in media meno di una porzione da otto once di bevande zuccherate a settimana (circa 250 cl), quelle che ne bevevano due o più avevano più del doppio del rischio di contrarre il tumore. Ogni porzione aggiuntiva di bevande dolci aumentava il rischio del 16%. Una porzione al giorno nell’adolescenza era collegata a un rischio più elevato del 32% e la sostituzione delle bevande zuccherate con caffè o latte magro ha portato a una riduzione del rischio relativo dal 17 al 36%.
Al momento, lo studio ha mostrato solo una correlazione statistica, quindi non è stato possibile dimostrare alcun meccanismo di causa ed effetto. Tuttavia, Nour Makarem, assistente professore di epidemiologia presso la Columbia Mailman School of Public Health (non coinvolto nello studio) ha sostenuto l’importanza della ricerca in un’intervista al New York Times: “Questa è una prova solida, una nuova prova che un’assunzione maggiore di soda è coinvolta in un rischio più elevato di cancro del colon-retto. Sappiamo che le bevande zuccherate sono state collegate all’aumento di peso, alla disregolazione del glucosio e così via, che sono anche fattori di rischio oncologico. Quindi c’è un meccanismo plausibile che sta alla base di queste relazioni”.
Yin Cao, prima firma dello studio, ha affermato che i problemi metabolici, come la resistenza all’insulina e il colesterolo alto, nonché l’infiammazione nell’intestino potrebbero avere un ruolo importante nel rischio oncologico per il colon-retto: “Un’ipotesi è che l’aumento di peso stia causando l’aumento del rischio, ma potrebbe essere una delle concause e non la principale. Negli studi sui topi, è stato scoperto che lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, per esempio, contribuisce al rischio di cancro indipendentemente dall’obesità”.
“Questa è la prima volta – ha concluso – che le bevande zuccherate sono state collegate al cancro del colon-retto ad esordio precoce e questo studio deve ancora essere replicato. Ma ricercatori e medici dovrebbero essere consapevoli di questo fattore di rischio ampiamente ignorato per il cancro in giovane età. È un’opportunità per rivisitare le politiche su come vengono commercializzate le bevande zuccherate e su come possiamo aiutare a ridurre il consumo”.
FONTI:
- Cao Y., Hur J, Otegbeye E, Joh H, et al., Sugar-sweetened beverage intake in adulthood and adolescence and risk of early-onset colorectal cancer among women, Gut, 06/2021;
- Bakalar N., Colon Cancer Is Rising in Younger Adults. Do Sugary Drinks Play a Role?, New York Times, 05/07/2021.
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