Il cancro alla prostata è ora il tumore più diagnosticato nel Regno Unito

Una maggiore consapevolezza della malattia avrebbe portato al maggior numero di diagnosi, frutto di corpose campagne di sensibilizzazione. Ora i dati mostrano che le diagnosi di cancro alla prostata hanno superato in quantità quelle di carcinoma mammario

Stando ai risultati di uno studio condotto dall’ente benefico Prostate Cancer UK, il cancro alla prostata sarebbe diventato il tumore più diagnosticato nel Regno Unito. I dati mostrano come il tumore prostatico abbia superato il cancro al seno in questa particolare classifica. Stando ai dati del 2018 (gli ultimi disponibili), sono infatti 57.192 i nuovi casi, rispetto ai 57.153 casi di carcinoma mammario. Seguono i 48.054 casi di carcinoma polmonare e i 42.879 casi di carcinoma intestinale.

L’ente benefico ha, inoltre, dichiarato che la notizia arriva con circa un decennio di anticipo rispetto a quanto precedentemente previsto, in gran parte a causa della maggiore consapevolezza che ha portato molti più uomini a sottoporsi a colonscopia e, dunque, il maggior numero di diagnosi ne sarebbe una conseguenza. Nel Regno Unito c’è stata a riguardo un’insistente campagna di sensibilizzazione negli anni scorsi, condotta anche da personaggi famosi che hanno condiviso le loro storie di malattia: tra questi, l’ex presentatore della BBC Bill Turnbull e l’attore e comico Stephen Fry, molto popolari e influenti in UK.

L’analisi delle cifre suggerisce che i nuovi casi di cancro alla prostata sono più che raddoppiati negli ultimi 20 anni. Inoltre, circa 400.000 uomini nel Regno Unito convivono con la malattia o, comunque, sono guariti e/o sopravvissuti.

Oggi molti tumori alla prostata vengono diagnosticati quando sono allo stadio 3, ovvero quando sono, sì, in uno stato avanzato, ma circoscritti localmente senza diffusione in altri organi. Uno stadio, dunque, in cui la malattia è ancora curabile. Tuttavia, a molti uomini vengono anche diagnosticate neoplasie alla fase iniziale (stadio 1), quando si hanno ampi margini di manovra per i trattamenti.

Angela Culhane, amministratore delegato di Prostate Cancer UK, ha così commentato i risultati della ricerca: “Mentre è una buona notizia che più uomini abbiano avuto repentine  conversazioni con i loro medici di medicina generale e abbiano ricevuto, dunque,  diagnosi in anticipo, ciò serve solo a rafforzare la necessità non solo di trattamenti migliori in grado di curare la malattia, ma anche di test migliori in grado di distinguere tra carcinoma prostatico aggressivo (che necessita di cure urgenti) e tumori che difficilmente possono causare danni”.

Abbiamo bisogno della ricerca ora più che mai– continua –, motivo per cui è davvero devastante che così tanto sia stato bloccato dalla crisi di Covid-19. Accelerare la ricerca per riprendersi da questa grave battuta d’arresto costerà milioni, ma allo stesso tempo stiamo prevedendo un calo senza precedenti delle raccolte di fondi a causa dell’impatto della pandemia”.

L’ente benefico, tramite le parole del proprio amministratore delegato, ha poi lanciato un messaggio di raccomandazione sull’importanza dei test, degli screening e delle visite di controllo che non dovrebbero in alcun modo essere interrotti dall’attuale emergenza coronavirus. “Sappiamo che la pandemia di Covid-19 – conclude – avrà effetti a catena sulla diagnosi e sul trattamento del carcinoma prostatico per qualche tempo a venire. Ma quando i servizi iniziano a tornare alla normalità, è importante che chiunque abbia dubbi sulla propria salute si rivolga al proprio medico di famiglia o ad uno specialista. In particolare mi rivolgo agli uomini che sono maggiormente a rischio, ovvero quelli di età pari o superiore a 50 anni quelli con una storia familiare di malattia“.

Il cancro alla prostata – come sottolineato da Prostate Cancer UK nel testo di presentazione dello studio -, di solito, non presenta sintomi nelle primissime fasi. I possibili segnali successivi possono riguardare bruciore o dolore durante la minzione, difficoltà a urinare, difficoltà a iniziare e interrompere durante la minzione, sollecitazioni più frequenti per andare in bagno di notte, perdita di controllo della vescica, scarso flusso e sangue nelle urine.

FONTE:
Prostate Cancer UK, Prostate cancer  becomes most commonly diagnosed cancer in UK, but research is at a standstill.


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LEGGI ANCHE: La diagnosi precoce: un’altra “vittima” del coronavirus


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