Il giovane portiere della squadra di calcio a 5 del Fasano, Giovanni Custodero, si è spento nella giornata di ieri. aveva raccontato col sorriso il suo percorso
Giovanni Custodero, il giovane portiere del Fasano, si è spento ieri a soli 27 anni. Da quattro anni combatteva contro un sarcoma osseo, una neoplasia che colpisce più frequentemente proprio i soggetti maschi di età compresa fra 10 e 25 anni.
Era conosciuto come “il guerriero sorridente”. Aveva, infatti, raccontato il suo calvario col sorriso, con l’obiettivo di infondere coraggio a chi, come lui, ne aveva bisogno per affrontare la malattia. La ricerca di un mutuo sostegno, il racconto di una storia che ci commuove e fa soffrire. Sì, perché una vita che si spegne a soli 27 anni scuote l’anima e i sentimenti anche di chi, quel ragazzo, non lo conosceva. Chi opera nel campo delle malattie oncologiche, purtroppo, queste storie le vive e affronta di frequente.
Una storia, dunque, che nella tragicità del suo epilogo ci rafforza nella convinzione di insistere sempre di più sulla ricerca, sul sostegno, sull’educazione alla prevenzione primaria e sulla diffusione e la disponibilità su larga scala di quella secondaria.
Nel giorno dell’Epifania, Giovanni aveva lasciato un ultimo messaggio sul suo profilo Facebook. Il dolore era troppo forte e aveva scelto la via della sedazione profonda.
“Ciao a tutti!
Come sempre ci tengo ad essere io a raccontarvi lo sviluppo del mio stato di salute. Negli ultimi post vi avevo accennato che la situazione non è delle migliori..
Ebbene si, eccoci arrivati alla battaglia finale, siamo io e lui, uno dinanzi all’altro.. ed io lo guardo in faccia.. capisco che è forte dell’energia con la quale l’ho nutrito in questi anni, mentre io sono ormai stanco. Ho deciso di trascorrere le feste lontano dai social ma accanto alle persone per me più importanti. Peró, ora che le feste sono finite, ed insieme a loro anche l’ultimo granello di forza che mi restava, ho deciso che non posso continuare a far prevalere il dolore fisico e la sofferenza su ciò che il destino ha in serbo per me.
Da domani sarò sedato e potrò alleviare il mio malessere.
Spero di essere stato d’aiuto a molte persone. Per questo voglio per l’ultima volta ringraziarvi per ciò che siete stati, siete e sarete sempre: LA MIA FORZA.
Un abbraccio.
Gio“.
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